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Associazione Cernuschese Astrofili APS

Osservatorio Astronomico Civico "Gabriele Barletta"

Confusione in espansione: piccoli grandi equivoci sull’Universo

In questa breve conferenza cercherò di mostrare come comprendere l’Universo in cui viviamo rappresenti un’appassionante sfida alla nostra immaginazione ed intuizione.
Fenomeni che vanno ben oltre la realtà alla quale siamo abituati e la cui spiegazione ci lascia immersi nello stupore e nello smarrimento.
Facendo le veci della “Guida galattica per autostoppisti”, cercherò di accompagnare il pubblico in un viaggio attraverso assurdi paradossi: dalla localizzazione della nostra posizione nell’Universo, all’ineluttabile destino del Cosmo.
Matteo Cataneo (Niels Bohr Institute – Copenhagen)


httpv://youtu.be/5Yb4MI6mt6o


Conferenza interna del 12 luglio 2013. Il video sarà disponibile presto anche in dvd. Chi fosse interessato può prenotarne una copia contattando Enzo Iudica – (5 euro)


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Una visione “speciale” delle Nubi di Magellano (Swift/NASA)

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Credit: NASA Goddard Space Flight Center

trascrizione del video

Il mio nome è Stefan Immler e sono astrofisico presso il Goddard Space Flight Center della NASA.
Vi parlerò di due tra le galassie più vicine a noi: le Nubi di Magellano, viste in luce ultravioletta dal satellite Swift.

Queste immagini a largo campo sono state riprese ad alta risoluzione alla lunghezza d’onda dell’ultravioletto. Entrambe distano da noi poco meno di 200.000 anni luce, ed ognuna contiene centinaia di milioni di stelle simili al nostro sole.
Avendo l’opportunità di visitare l’emisfero australe, potreste osservarle come deboli macchie luminose nel cielo notturno. Si muovono l’una attorno all’altra, ed entrambe orbitano nei pressi della nostra galassia. Delle due, la Grande Nube è fisicamente più grande e più vicina a noi rispetto alla Piccola Nube. Il loro aspetto disordinato è dovuto all’interazione gravitazionale tra di loro, alle forze mareali esercitate dalla presenza nelle vicinanze della Via Lattea, e alla formazione delle stelle al loro interno. In luce visibile, si osserva un miscuglio di stelle simili al sole, vicino a macchie rosa che identificano le regioni in cui nascono le stelle.
Luoghi in cui nubi di gas idrogeno vengono illuminate dalla luce di giovani stelle. Tutto questo è più evidente nella Grande Nube di Magellano.
Osservata ad alte energie, nell’ultravioletto, la Grande Nube appare molto diversa. Questa lunghezza d’onda blocca la luce delle stelle più vecchie mostrando quelle con meno di 500 milioni di anni di età.
Queste galassie sono relativamente piccole, ma sono anche molto vicine a noi.
Ciò significa che esse appaiono molto più grandi del campo visivo del telescopio Swift.
Per questo è necessario effettuare diverse osservazioni assemblate insieme. Swift ha dovuto riprendere 172 inquadrature con 2.200 brevi esposizioni per ottenere una foto dell’intera galassia.

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Luca Parmitano in orbita con la missione “Volare”

Luca Parmitano sarà il secondo astronauta italiano, dopo Paolo Nespoli, a trascorrere sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale. Nel corso della missione effettuerà anche attività extra veicolare (EVA), o “passeggiata spaziale”. Fonte: ASI, Agenzia Spaziale Italiana Tutto quello che c’è da sapere sulla missione “Volare” Astronautinews.it

PanSTARRS: una prima analisi strutturale (Cometa C/2011 L4)

c2011-L4

La cometa Panstarrs, meglio identificata con la sigla C/2011 L4 Panstarrs, è stata scoperta nel mese di luglio 2011. Il giorno 9 marzo si è affacciata sopra l’orizzonte dell’emisfero boreale mostrandosi anche agli osservatori italiani.
Anche il nostro osservatorio cittadino “Gabriele Barletta” ha intrapreso una campagna osservativa dedita alla ricerca e osservazione fotografica della cometa. Purtroppo, a causa del cattivo tempo, le prime sere di visibilità sono state dei veri e propri fallimenti; l’oggetto si presentava molto basso sull’orizzonte ovest al tramonto del Sole. Il chiarore diffuso della nostra stella e la presenza di molte nuvole in cielo ne hanno impedito l’osservazione visuale mediante binocoli a largo campo visivo. Solamente nelle sere successive, il 14 e 15 marzo, la cometa si è fatta vedere molto bassa sull’orizzonte. Questo ci ha permesso di osservarla e fotografarla.

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